Al debutto questa corsa promossa da Vincenzo Florio, industriale vinicolo e proprietario di una società di navigazione, ha scarsa eco nel continente. Si svolge in otto tappe, con inizio e conclusione a Palermo e prevede una classifica non a tempi bensì a punti. Gli iscritti sono diciotto, di cui dieci siciliani. Galetti vince la prima tappa ed è l’inizio di un dominio dei corridori che vengono da lontano; Luigi Ganna vince la seconda frazione togliendosi di ruota in volata i due compagni di fuga, Jacobini e Zoffoli, con Galetti sesto a un minuto e mezzo dai tre. La terza tappa, da Catania a Siracusa, misura appena 79 chilometri. Galetti attacca sulla salita nei pressi di Lentini e giunge solo a Siracusa, pur sbagliando strada nel finale. La successiva frazione da Siracusa a Caltanissetta è caratterizzata da due salite di medio livello, ai 610 metri di Palazzolo Acreide e agli 870 metri di Baccheri. Sulla prima salita s’involano Ganna e Galetti che si contendono il successo: a sorpresa vince Galetti che distanzia di qualche metro l’avversario. Il varesino si rifà con gli interessi nella tappa successiva, vincendo con venti minuti sugli inseguitori: nell’ordine, in un fazzoletto, finiscono Pavesi, Jacobini e Galetti che conserva un punto di vantaggio in classifica.
Da Agrigento muove la sesta tappa, in direzione Castelvetrano. La vince per distacco Galetti che consolida il primato in classifica. Jacobini, in grande forma e con poca fortuna, mette finalmente a segno una vittoria battendo in volata a Trapani un primo gruppetto di otto corridori. Nello sprint il romano stacca di una ruota Galetti e Zoffoli, più nettamente Ganna, De Rossi e gli altri. Pavesi, vittima di una caduta e malamente ferito, conclude ugualmente la tappa, con oltre tre ore di ritardo. L’ultima tappa, da Trapani, riporta i corridori a Palermo. Galetti conclude da trionfatore, in perfetta solitudine, distanziando Ganna di oltre un minuto, poi Zoffoli, Jacobini e via via tutti gli altri.