Si iscrive al Giro che parte da Milano il 6 maggio, è considerato ancora tra i favoriti nonostante si sia visto poco per tutta la primavera. È intanto passato alla Legnano assieme all’amico Pavesi e corre il Giro da capitano con gente come Borgarello, Canepari e Albini, ma non ha il giusto allenamento alle spalle. Nella prima tappa, da Milano a Genova, cade nella discesa della Scoffera e rimedia una botta all’inguine. Arriva venticinquesimo, staccatissimo e nella notte non chiude occhio: urina sangue e lamenta forti dolori. Il giorno dopo arriva a Firenze in forte ritardo scortato per tutta la tappa e rincuorato dall’amico Canepari, ma non ha più gambe. Il giorno dopo si ritira.