È Luigi Ganna a vincere la terza edizione della Milano-Sanremo, partita dalla Conca Fallata alle sei del mattino in un mare di fango il 4 di aprile, ma Carlo Galetti è ancora una volta fra i migliori. Vincerà Ganna con 7 minuti su Georget, Galetti sarà settimo a debita distanza.
Il 15 agosto, di ritorno dall’ennesimo sfortunato Tour de France, Galetti corre a Savona. Lo svolgimento e il risultato finale ricalcano quelli dell’anno precedente. Partono in 40, ma è la fuga di Gerbi a scuotere il gruppo che è ridotto a ventotto corridori quando attacca la salita di passo dei Giovi stimolato da Cuniolo, Gerbi e Galetti che scollinano nell’ordine. Fa un gran caldo, nonostante siano appena passate le sei del mattino. L’andatura cala, molti rientrano formando in testa un gruppo abbastanza numeroso, fino a che allunga Gerbi e prende un buon vantaggio. Lo inseguono Cuniolo, Galetti e Canepari. In vista del traguardo, Gerbi esce di strada in una curva presa a gran velocità e finisce in un fosso. Il tempo di rimettersi in strada e si vede superato da Cuniolo e Galetti. Spinge vigorosamente e li raggiunge quando già è cominciata la volata che vede Cuniolo prevalere con tre macchine su Galetti che lascia a sua volta indietro di due macchine lo scatenato Diavolo rosso.
Piove a Firenze la domenica dopo, 22 agosto, quando prende il via la Coppa Bastogi, con la corsa turbata da un passaggio a livello, ad Arezzo, che blocca i fuggitivi Galetti e Canepari. Il gruppo attende dieci minuti per superare le sbarre alzate. La salita della Consuma rimescola le carte: passa al valico Canepari con Galetti appena dietro e Cuniolo a 500 metri; il tortonese cambia bicicletta, si butta a rotta di collo e prima che finisca la discesa raggiunge i due fuggitivi. Emozionante la volata: Galetti riesce a portarsi in testa ai 300 metri, poi perde metri per via di due cani che attraversano la strada; ne approfitta Canepari per lanciarsi, ma Cuniolo lo rimonta con grande energia e vince nettamente. Galetti è terzo, al solito. A dieci minuti arriveranno i primi inseguitori, Fiaschi e Rossignoli.
Il Giro di Lombardia chiude, il 7 novembre, la stagione di Galetti, una delle sue più brillanti. Partono in 355 ma la velocità elevata sgretola il gruppone. Nonostante due perentori attacchi di Galetti sulle salite di Binago e della Cappelletta, 26 corridori disputano la volata finale in spazi angusti: la folla restringe la strada, le auto del seguito si mescolano ai corridori. Cuniolo, che si lancia aggrappandosi agli avversari, è un grande esperto di queste malizie, vince su Beaugendre, Trousselier, Lapize e Fiaschi. Gli altri, incluso Galetti, sono classificati ex-aequo dalla Giuria che ha perso il controllo della situazione.