Milano-Sanremo, il Turchino vede insieme otto fuggitivi, tra loro Galetti, con leggero margine sugli inseguitori. Nei dieci chilometri di discesa si avvantaggiano Garrigou e Trousselier, quest’ultimo vincerà in solitudine davanti a Garrigou. Terzo sarà Ganna, quarto Galetti.
Il 23 aprile, al Giro del Piemonte, partono in 38. Emergono in 17 corridori tra cui Galetti, Gerbi, Rossignoli, Canepari e Sivocci; unico straniero fra loro, il giovane Lignon. La salita del Dusino provoca i primi cedimenti e i primi attacchi che hanno per protagonista Rossignoli presto raggiunto da Galetti e Bruschera, cui si aggiungono Petiva e Santhià. La volata non ha storia: Bruschera prende la testa all’ultimo chilometro e va via in progressione; per un attimo lo affianca il giovane Santhià, subito superato da Galetti che finisce nella scia del vincitore staccando di pochi metri Santhià, poco più in là il maturo Rossignoli.
Galetti si rifà il 6 agosto a Parabiago, nella Tre Coppe, con l’aiuto della fortuna. Fa un gran caldo, Galetti è stanco e vorrebbe ritirarsi. Cavedini, il dirigente che più gli è amico, insiste perché continui, ma intanto il gruppo dei fuggitivi, i migliori, si allontana. A un bivio i fuggitivi sbagliano strada per l’assenza dei segnalatori, al riparo dal sole in un vicino caffè. Tornano al loro compito in colpevole ritardo, ma in tempo per indirizzare Galetti, con lui Giovanni Cocchi, sulla strada della corsa. Il colpo di fortuna rianima Galetti che trova nuove energie, bene assecondato da Cocchi. Presso Magenta il campione resta solo, perché Cocchi prima fora una gomma, poi è vittima di un malore. Cocchi sarà secondo dieci minuti dopo Galetti; Aymo, dopo venti minuti, batterà Verde per il terzo posto.
Nel finale di stagione Galetti eccelle ancora nella Roma-Napoli-Roma che conclude al secondo posto dietro al romano Dario Beni e prima di Ugo Agostoni e nel campionato italiano, disputato il 15 ottobre ad Alessandria, dove è quarto alle spalle di Dario Beni nella sua annata di grazia.
È tra i protagonisti anche nella corsa che chiude la stagione, il Giro di Lombardia del 5 novembre. Alla fine sono in diciannove a lanciarsi nella volata. Henry Pelissier e Giovanni Micheletto si contendono la vittoria fino all’ultimo metro e il francese prevale d’un niente. Galetti chiude al decimo posto.
A Velletri si costituisce una società sportiva che porta il suo nome: Sport Club Carlo Galetti. La presiede uno studente universitario, Giuseppe Minniti.