“La Favolosa” debutta il 25 giugno
Consideriamola la penultima nata, visto che un’altra ciclostorica ben presto meriterà il titolo di ultimogenita. Ci riferiamo a “La Favolosa”, in programma domenica 25 giugno nei dintorni di Gubbio, felice espressione della passione di un gruppo di amici molto amanti del ciclismo d’antan e in particolare innamorati dell’enogastronomia e delle bellezze paesaggistiche che il territorio eugubino offre.
L’obiettivo ben dichiarato è far conoscere ai partecipanti le tipicità locali, la tradizione e la cultura millenaria. In un contesto di castelli, ville e una natura incontaminata, “La Favolosa” propone tre percorsi con epicentro Gubbio, la città di pietra: il lungo di 88 kilometri con 1.260 metri di dislivello, il medio di 58 kilometri con 695 metri di dislivello, il corto di 31,5 kilometri con 250 metri di dislivello.
I percorsi toccheranno i bellissimi borghi che circondano il territorio eugubino, quali Carbonesca e Colpalombo, fino ad arrivare alla verdissima Sigillo, cittadina adagiata sulle pendici del Monte Cucco.
Rivive il Velodromo dei Canapé di Foligno
Il velodromo dei Canapé di Foligno, cento anni dopo, rivive in occasione della seconda giornata de “La Francescana”, ciclostorica dell’Umbria che andrà in scena domenica 24 settembre. Sabato 23 viavrà luogo un evento da non perdere, curato dagli amici della Nova UVI, con bici rigorosamente d’epoca, esattamente datate entro la fine degli anni Venti del Novecento e condotte da appassionati in tenuta rigorosamente del periodo.
Chi sia interessato a partecipare come atleta è pregato di contattare info@novauvi.it.
Chi volesse comparire come protagonista di foto e video prodotte durante la celebrazione, potrà essere ammesso con abiti dell’epoca (primi del ‘900).
Il velodromo sarà comunque aperto a chi indossa abiti moderni ma sarà ospitato in un’apposta zona del velodromo.
Libero Ferrario torna a sorridere
A distanza di due anni dall’ignobile gesto che ha privato il cimitero di Parabiago del busto in marmo del campione Libero Ferrario, primo italiano a laurearsi, a Zurigo nell’agosto del 1923, campione del mondo di ciclismo su strada, una copia della scultura che lo immortala è tornata al suo posto. Da molti anni collocato su un cippo all’interno del cimitero, il monumento era sparito dal 2021 a opera di ignoti.
Le ricerche per rintracciare i colpevoli non hanno mai sortito alcun effetto, ma provvidenzialmente la famiglia di Ferrario, unitamente alla società che porta il suo nome, hanno deciso di rimediare al grave torto subito, a commissionare una nuova scultura in marmo di Carrara che è stata realizzata nella città toscana da uno scultore che si è rifatto alle fotografie dell’originale riproducendolo con grande maestria. Così il busto di Libero Ferrario ha ritrovato la sua collocazione.